Scuole chiuse e lezioni a distanza per Coronavirus: cosa bisogna sapere
L’emergenza italiana (oltre a quella mondiale) del Coronavirus ha drasticamente cambiato le abitudini di migliaia di persone nel Nord Italia. Per contrastare il contagio sono stati bloccati tutti gli eventi che prevedono aggregazione. E sono state anche chiuse le scuole per un’altra settimana.
Il Governo ha varato un decreto utile per limitare i danni causati dal virus, collaborando con il Ministero della Salute e quello dell’Istruzione. Gli studenti che risiedono nelle zone in quarantena non andranno a scuola per un’altra settimana. Diventano quindi due, considerando quella appena trascorsa.
Quali sono le regioni che tengono chiuse le scuole in via precauzionale
Se da un lato si cerca di lavorare per salvaguardare l’economia italiana, dall’altra parte si pensa all’istruzione. Sul territorio sono quindi sospese le lezioni in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna fino all’8 marzo 2020. Sono stati anche rinviati alcuni eventi sportivi, fiere e concerti almeno fino alla stessa data.
Discorso a parte riguarda poi la Liguria, dove ci sarà una sospensione delle lezioni solo per gli istituti del Comune di Savona. Nelle Marche la decisione di chiusura è stata invece rinviata, ma vi è un continuo e costante monitoraggio della situazione. In particolare a Pesaro e Urbino, dove si sono verificati nuovi casi nelle ultime ore.
Si torna invece alla normalità da lunedì 2 marzo per tutti gli altri studenti che si trovano in Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Qui era stato registrato un caso positivo al coronavirus a Palermo, ma le attività didattiche ripartiranno da martedì 3 marzo.
Gite, vacanze di istruzione e Università ai tempi del coronavirus
I genitori degli studenti che avrebbero dovuto prendere parte a viaggi di istruzione che sono stati annullati, vedranno rimborsate le loro spese. Questo è quanto ha deciso il Consiglio dei Ministri rispetto ai viaggi previsti per gli studenti e le scuole.
Dal 25 febbraio 2020 sono state sospese quindi anche le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e uscite didattiche di ogni tipo. Il discorso vale anche per le attività di scuola-lavoro, che sono ferme almeno fino al 15 marzo 2020. I dati che riportiamo sono validi nel momento di pubblicazione, ma è tutto in fase di aggiornamento. Il provvedimento riguarda tutte le scuole, senza fare distinzione tra il grado di istruzione o di territorio di appartenenza. Preservare gli studenti di ogni età a livello nazionale è una necessità.
Per quanto riguarda le Università, si terranno le lezioni a distanza per non fermare ulteriormente le attività didattiche nelle zone “rosse”. Si passa quindi alla sperimentazione dell’e-Learning per diverse realtà del nord, con compiti in cloud e lezioni in diretta.
Queste decisioni forzate non dovrebbero compromettere la validità dell’anno scolastico. E’ vero però che con la chiusura delle scuole, in molti istituti non sarà raggiunto il minimo di presenze previste di 200 giorni.