Scuola da casa: scommesse e preoccupazioni di alunni e genitori
Da diverse settimane, vista la situazione di emergenza che si vive nel nostro Paese, anche la scuola ha dovuto arrendersi al coronavirus. Anzi, non si è arresa, ma si è reinventata per cercare di garantire agli studenti il normale svolgimento delle lezioni. Ovviamente il programma dei professori non viene svolto fisicamente in una scuola, ma a distanza. La scuola da casa è una scommessa per il nostro sistema d’istruzione, ma porta con se le preoccupazioni di alunni e soprattutto dei loro genitori.
E’ stata infatti prorogata la sospensione dell’attività in aula e la soluzione offerta per non perdere l’anno scolastico ha previsto quindi una didattica a distanza. I professori si sono ritrovati a gestire l’implementazione del proprio programma di insegnamento. Riprogettando anche il servizio per renderlo accessibile online.
Imparare con la scuola da casa: la grande scommessa
Serve un tablet o un computer ed ecco che la scuola italiana si reinventa abbracciando i più nuovi e tecnologici mezzi di comunicazione. La decisione del governo ha fatto storcere il naso a molte persone davanti alla chiusura degli istituti, partendo dagli asili alle università. In realtà grazie alla tecnologia si sta permettendo a milioni di studenti italiani di svolgere le regolari lezioni online. E si forniscono tutti gli strumenti utili per imparare.
Tale approccio però ha richiesto anche un lavoro importante dei professori che oltre a pensare al nuovo programma virtuale, dovranno anche rinnovare le modalità di valutazione. La grande scommessa quindi è proprio questa: sfruttare le videocall online tra docenti per migliorare il servizio. Gli obiettivi da non perdere mai sono gli stessi: garantire un dialogo educativo e formativo che sia completo, ma anche vivo con studenti e soprattutto con le loro famiglie. Quest’ultime infatti sono quelle che hanno mostrato maggior preoccupazione in fase di chiusura delle scuole.
L’idea è quella di rendere l’isolamento forzato come un aula di massimo insegnamento, e non utilizzare i dispositivi come tramite per fornire e scaricare solo compiti o dispense da imparare a memoria.
La formazione a distanza: tornano anche le lezioni in tv
I più giovani non possono ricordarlo, ma i loro genitori sì: grazie a un accordo Miur-Rai tornano le lezioni tv. Il pensiero va subito a Alberto Manzi che tra il 1960 e il 1968 è stato il maestro di tutti grazie al piccolo schermo. Materiale didattico, approfondimenti e lezioni sono disponibili da subito per studenti, per le loro famiglie e per tutti gli insegnanti che potranno così arricchire le proprie lezioni.
Già dal 9 marzo Rai Scuola aveva deciso di aggiunge al suo palinsesto ulteriori 5 ore di trasmissione divise per materie, in onda dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 più le repliche pomeridiane. In questo modo i palinsesti televisivi hanno ripensato a Manzi che ha avuto il merito di presentare il programma per l’alfabetizzazione degli adulti.
In questo modo gli studenti, ma più in generale tutti gli italiani, potranno sfruttare la televisione come mezzo educativo, e non solo come contenitore del trash.