Via libera ai PAS, nuove possibilità per i precari della scuola secondaria
Il via libera dato ai PAS (percorsi abilitanti speciali) da parte del Ministro dell’istruzione Marco Bussetti ha aperto nuovi interessanti scenari per i precari della scuola secondaria. Accogliendo la proposta fatta dai sindacati il Ministro ha dato la possibilità ai docenti precari con almeno tre annualità di servizio (e con un anno svolto necessariamente nella classe di concorso per la quale si richiede l’abilitazione) di poter partecipare sia al percorso abilitante a loro riservato, sia al concorso scuola 2019 per la secondaria, con una quota riservata proprio a loro.
Attraverso un percorso annuale da seguire presso le Università, i docenti precari potranno ricevere l’abilitazione e trasformare in seguito il loro contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato. I docenti precari che potranno essere coinvolti nell’iniziativa, ovvero quelli con almeno tre annualità di servizio si stima possano essere oltre 55.000. Di questi, una parte decisamente molto rilevante, forse anche il 50%, potranno essere immessi in ruolo tramite il PAS, mentre gli altri potrebbero partecipare al concorso scuola 2019 per la secondaria.
L’altro canale per l’immissione in ruolo dei precari storici (con 36 mesi o più di servizio) punterà sulle agevolazioni previste nel prossimo concorso della scuola, che ha una quota riservata proprio a loro, come previsto dall’ultima legge di bilancio.
L’esatta percentuale di docenti precari che potrebbero essere stabilizzati non è ancora stata calcolata con precisione, ma si ipotizza possa aggirarsi attorno al 35% e per i più ottimisti potrebbe anche avvicinarsi al 50% del totale, grazie all’accordo tra organizzazioni sindacali e Ministro dell’Istruzione, che prevede l’ingresso senza prova preselettiva dei precari al concorso, con l’assenza anche del requisito dei 24 CFU (Crediti Formativi Universitari) previsti per legge.
C’è ancora un po’ di confusione a dire la verità, ma le speranze che presto venga fatta ulteriore chiarezza sono ormai piuttosto concrete. Va anche considerato che se la posizione dei docenti precari non sarà chiarita in tempi rapidi l’iter di pubblicazione del bando del concorso scuola 2019 per la secondaria potrebbe essere soggetto a ritardi e questo come ovvio nessuno lo vuole. Non lo vuole il Ministero, non lo vogliono i sindacati e naturalmente non lo vogliono i docenti in cerca di stabilizzare la loro situazione lavorativa dopo tanti anni di studio, impegno e lavoro sul campo.
Se tutto andasse nel migliore dei modi, l’immissione in ruolo di un così elevato numero di precari della scuola secondaria grazie ai PAS sarebbe un evento praticamente storico in un settore, quello dell’istruzione, troppo spesso sottovalutato se non addirittura mortificato.