Coronavirus e scuole chiuse, si valutano soluzioni didattiche a distanza
Il Coronavirus è l’argomento del momento e nelle zone del nostro paese maggiormente colpite si è deciso di chiudere le scuole, per ora fino al primo marzo. Nessuno può però ancora dire se l’evoluzione della situazione richiederà o meno un prolungarsi della chiusura e se così fosse quali ricadute potrebbe avere questa sulla didattica. Cosa succederà ai ragazzi e in particolare alle prove Invalsi e a chi vede sostenere quest’anno la Maturità?
Il ministro Azzolina pare stia già valutando soluzioni per la didattica a distanza, ma quello che tutti si chiedono in questa fase di grande apprensione è per quanto tempo rimarranno chiuse le scuole nelle aree più a rischio di infezione.
Coronavirus: per quanto tempo chiudere le scuole?
Al momento le scuole (di ogni ordine e grado) sono chiuse in via precauzionale nelle regioni del Nord Italia: lo hanno deciso le ordinanze dei sindaci sulla base delle misure adottate per il contenimento dell’epidemia definite dal ministero della Salute e dal consiglio dei ministri.
La questione che ora si fa particolarmente urgente e decisamente delicata è per quanto tempo dovranno rimanere chiuse le scuole. Finora la chiusura è prevista per pochi giorni, ma cosa succederebbe se dovesse venire prolungata?
Se si rivelasse necessario chiudere le scuole più a lungo, potrebbe succedere che i giorni di effettiva frequenza dei ragazzi in quest’anno scolastico non siano sufficienti per la validità dello stesso. Bisogna infatti frequentare almeno 200 giorni di lezione. Se la situazione si dovesse normalizzare in tempi brevi, le scuole potrebbero rinviare la fine dell’anno scolastico, recuperando così una o due settimane nel mese di giugno. Un’altra possibilità, già adottata nei casi dei terremoti di Amatrice e dell’Aquila potrebbe essere quella di salvare l’anno grazie ad un provvedimento eccezionale del ministero dell’Istruzione.
Coronavirus e Maturità 2020
Anche ai fini della Maturità c’è non poca preoccupazione tra studenti, docenti e famiglie, in particolare perché il 3 marzo, data di inizio delle prove Invalsi per le quinte superiori si avvicina. Un’ordinanza del ministro potrà stabilire tutti i criteri di validità dell’anno scolastico, così da evitare che l’emergenza per la diffusione del coronavirus possa in qualche modo mettere a rischio la carriera scolastica dei ragazzi.
Se la chiusura delle scuole dovesse prolungarsi, un importante supporto verrà senza dubbio dalla tecnologia. I docenti, tramite registro elettronico potranno assegnare compiti a casa e rimanere costantemente in contatto con i propri studenti e anche con le loro famiglie.
Nelle scuole cinesi gli studenti confinati in casa si collegano con compagni e professori via Skype, in Italia probabilmente non si farà lo stesso, ma La ministra Azzolina ha dichiarato che son allo studio apposite soluzioni per la didattica a distanza, che permettano di garantire un servizio pubblico essenziale, come quello della scuola.